La parabola politica di Pietro Ingrao coincide con i destini del comunismo e attraversa i grandi avvenimenti del Novecento: sulla sua pelle bruciano le passioni, le battaglie e le scelte di intere generazioni che, con i loro sogni, hanno dovuto fare i conti con la storia. Eppure, nessun uomo politico è riuscito, come lui, a esercitare un fascino così costante nel tempo e tuttora ancora integro. La figura di Ingrao incarna le ragioni e le speranze che hanno tenuto insieme, sul piano politico e umano, un popolo più che un partito. Nel ripercorrere la sua lunga esperienza, Antonio Galdo ci accompagna negli eventi decisivi della storia moderna: le due guerre mondiali, il nazismo e lo stalinismo, il crollo del Muro di Berlino, i conflitti del terzo millennio. Parallelamente allo scorrere degli eventi, viene svelato l’Ingrao più segreto: il poeta, il marito innamorato, il rivoluzionario che ha pensato di farsi monaco. Un uomo affascinante nella sua complessità, che ancora oggi si interroga, ricostruisce e giudica con lucidità i suoi errori e le sue scelte di vita. Un uomo che, sulla soglia dei novant’anni, non ha perso il gusto della battaglia e la voglia di stare in campo. E che non rinuncia a un appello alle nuove generazioni: abbandonare la violenza come strumento di lotta politica.
Edizioni Sperling & Kupfer, 2004
Hanno scritto:
Non un libro intervista, ma piuttosto il rendiconto pubblico e privato di un appassionato viaggio nel Novecento, in forma di dialogo tra l’autore e il viaggiatore
Paolo Franchi, Il Corriere della Sera
Il Pietro Ingrao che non ti aspetti
L’Avvenire
Una sorta di autobiografia di gran parte dell’intelligentsia militante nella sinistra alternativa
Il Sole 24 Ore
Un bel libro
Il Foglio
Da queste pagine viene fuori una figura animata da pulsioni autentiche, l’ultima delle quali è quel pacifismo integrale che ancora una volta lo fa sentire in consonanza con gli umori medi della sinistra
Nello Aiello, La Repubblica